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Speed Bike SRR Twin Bobbers

Questi due bobberazzi, quasi gemelli, sono opera della padovana Speed Bike (una “costola” del dealer H-D ufficiale http://www.harleydavidsonpadova.com) e li ho incontrati in occasione della Jesolo Bike Week lo scorso giugno.
Originariamente erano una Cross Bones (verde militare) e una Fat Boy (nera) ma sinceramente stanno molto meglio così. Simili ma non uguali, spiccano certamente per degli stupendi scarichi totalmente artigianali con saldature a vista e per la soluzione sella-fanale posteriore, chicca di assoluta pulizia estetica, sempre realizzata dai ragazzi di Speed Bike.

Non è certo un mistero che mi piacciano da morire i telai softail con serbatoio Peanut, che qui trovo azzeccato più che mai per snellire e contenere le forme. Ricordano vagamente il look massiccio delle Buell, con le selle che troncano le linee (fatta eccezione per i parafanghi a filo di pneumatico) dando quella tipica sensazione di compattezza, in cui tutto sta al centro senza estendersi troppo verso l’esterno. Unica “protesi” sono i fanali anteriori, bassi e prominenti come la posizione di guida imposta dai manubri: più ergonomico sulla military green, addirittura rovesciato sulla black.


Si scrive Cross Bones, si legge BadAss

Non è esattamente il tipico abbinamento paletta&secchiello quello con cui siamo entrati in spiaggia a Lignano lo scorso weekend. Tre quintali di puro metallo Made in Milwaukee, galvanizzato dalla Motorcycles Clinic di Udine, sono uno spettacolo che non si vede tutti i giorni tra pedalò e asciugamani da mare.

Tanto meno se l’esemplare è unico, come in questo caso.
Via il serbatoio panciuto, via il fender con la tipica coda softail all’insù e ti trasformo radicalmente la Cross Bones. Peanut (kit Roland Sands) per assottigliare le linee e corto parafango posteriore (West Coast Choppers) aderente al pneumatico per accorciarle, entrambi in un elegante bianco panna con rifiniture rosse curato da Beppe di Kosmic Paint (UD).

Non essendo più possibile avere la plancia comandi sul serbatoio, ci si è ingegnati per infilarla direttamente nel telaio, proprio sotto l’aggancio del peanut sulla destra.
A far cantare il Big Twin montato sulla Cross Bones, che grazie alla forcella springer è orientata al passato, ci voleva uno scarico altrettanto old style: i due bei “mitragliatori” X Pipes neri opachi con paracalore e finali cromati sono, a mio avviso, uno dei pezzi forti di questa preparazione. I 96 pollici cubici a iniezione sono controllati dalla centralina Screamin’ Eagle e respirano a pieni polmoni dall’incazzatissimo filtro Skull di casa Harley.

Mono-sella di rigore dell’americana La Rosa, microscopica luce posteriore a led su portatarga artigianale, fanale anteriore Roland Sands e teschi a profusione completano la parte estetica del mezzo.
Per quel che riguarda la ciclistica, sia l’anteriore che il posteriore ora sono 2 pollici più vicini a terra e la pinza freno anteriore è stata sostituita con una RST a 4 pistoncini.

Rumors parlano di una conversione a carburatore, adottando un Mikuni 42. A quanto pare la nerissima Night Train del post precedente è stata d’ispirazione…